giorgia nicoli

LA NUOVA SARDEGNA 28 LUGLIO 2012

Attore, l’arte di indossare le vite degli altri

Al festival della Maddalena ieri mattina l’incontro con Carolina Crescentini e Pierfrancesco Favino. Oggi Ettore Scola

dall’inviato Fabio Canessa. LA MADDALENA.

Lo sguardo intenso di Gian Maria Volonté sembra vigilare sugli incontri mattinieri del festival “La valigia dell’attore”. La sala degli ex magazzini Ilva a Cala Gavetta ospita infatti la bella mostra fotografica “Il cinema di Petri e Volonté” con stupende immagini dell’attore, al quale è dedicato il festival, in film come “Todo Modo”, “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, ” La classe operaia va in paradiso”. Una sala ieri affollata per l’incontro con Carolina Crescentini e Pierfrancesco Favino. Il lavoro dell’attore, la bellezza dell’arte di recitare, le trasformazioni, la preparazione, le difficoltà. Tanti i temi affrontati con due dei migliori interpreti del cinema italiano. «Non volevo fare l’attrice – sottolinea Crescentini – ma scrivere di cinema. Al primo anno di università però ho fatto un seminario sulla recitazione e ho provato delle emozioni particolari. Poi sono entrata al Centro sperimentale e continuando a studiare è diventata una necessità. Su un set o a teatro mi sento bene». Necessità, desiderio che Favino racconta di aver provato sin da piccolo: «Già a sette anni volevo fare l’attore, comico. Credo che in fondo si leghi anche all’insicurezza. Magari sei quello che fa ridere, che intrattiene gli altri e così soddisfa il bisogno di farsi ascoltare». Sogno di un bambino poi sviluppato con lo studio, l’accademia, l’inizio della carriera, la partecipazione a numerosi film, non solo italiani. «Un mestiere quasi spirituale – evidenzia l’attore – Ci mettiamo nei panni di altri, moriamo, facciamo cose incredibili, meravigliose».

Contributi video aiutano a raccontare il percorso artistico di Crescentini e Favino. L’inizio, per l’attrice, con “Notte prima degli esami” e le scelte successive, anche coraggiose e “scomode” di non ripetere sempre lo stesso personaggio: film come “Generazione mille euro”, “Cemento armato”, “I demoni di San Pietroburgo”. E poi ovviamente “Boris”, geniale serie diventata di culto, con il personaggio di Corinna “per me davvero divertente e liberatorio”. Una piccola parte del percorso dell’attore viene invece ricostruito attraverso frammenti di “Baciami ancora”, del recente “Acab”, di “Pane e libertà” in cui Favino interpreta il sindacalista Di Vittorio, “un ruolo che mi ha coinvolto molto”.

Due interpreti, due carriere- quelle di Crescentini e Favino – che si sono incontrate sul set de “L’industriale” di Giuliano Montaldo di cui l’attore regala una simpatica, divertente imitazione. Favino protagonista anche la sera. Alla Fortezza i Colmi presenta infatti il film di Marco Tullio Giordana, “Romanzo di una strage”. Insieme a lui c’è Fabrizio Gifuni che questa mattina sarà protagonista dell’incontro a Cala Gavetta e in serata riceverà il “Premio Gian Maria Volonté”. Ma oggi sarà anche la giornata del grande Ettore Scola e occasione per rivedere lo stupendo “Todo Modo” di Petri.

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