La Nuova Sardegna – Atlanti Estate – 29 luglio 2017

Alla Maddalena il cinema di Babak Karimi
L’attore iraniano ospite della prima giornata del festival.

Oggi doppio appuntamento con Antonia Truppo e Luigi Lo Cascio

 

di Fabio Canessa

 LA MADDALENA. Dentro “La valigia dell’attore” non si trova soltanto il meglio del cinema italiano, sul quale si concentra da sempre la manifestazione organizzata dall’associazione Quasar. Ecco dunque alla Maddalena anche l’iraniano Babak Karimi, tra i protagonisti del film premio Oscar “Il cliente”. Straordinario lungometraggio diretto da Asghar Farhadi con il quale l’attore, ospite al festival dedicato a Gian Maria Volonté, aveva già lavorato. «È stata una conoscenza cinematografica – spiega Babak Karimi – Lui ha visto a Parigi, a casa di un amico comune, “Tickets”, film a episodi con alla regia Kiarostami, Olmi e Loach dove io oltre a essere impegnato come co-produttore e assistente di Abbas avevo fatto un ruolo di pochi minuti perché all’ultimo era mancato un attore. E dopo aver visto quello spezzone che mi ha chiamato per “Una separazione”. Io conoscevo i suoi precedenti lavori e mi aveva conquistato il suo modo di guardare il ceto medio urbano dell’Iran di oggi».
Dopo quel capolavoro pluripremiato che è appunto “Una separazione”, e prima di “Il cliente”, Babak Karimi è apparso anche in “Il passato”. Altro grande film di Farhadi. «Continuare a lavorare con lui – racconta – è stato naturale. È nata un’amicizia che va al di là del rapporto professionale». Un regista che colpisce con le sue storie, sempre sostenute da una sceneggiatura perfetta e da grandi performance attoriali.
«Lavora moltissimo con gli attori – sottolinea Babak Karimi – Facciamo sempre due-tre mesi di prova prima di iniziare ogni film, prove anche molte serrate non solo delle scene. Lavoriamo tanto sulle psicologie dei personaggi».
Sicuramente un punto di svolta per l’attore l’incontro con Asghar Farhadi. Arrivato, racconta, in un momento anche particolare della sua vita. Quando aveva deciso di lasciare dopo tanti anni l’Italia, dove si era trasferito ancora ragazzino, per trasferirsi in Iran. Un lungo percorso quello italiano di Babak Karimi che dopo gli studi lo ha portato a lavorare per la televisione come operatore «c’era il boom delle tv private e fui assorbito in questo mondo come tanti che studiavano cinema», come volto per diverse pubblicità, come montatore per il cinema. Dove si mette in gioco anche come attore, partecipando a diversi film: tra questi “Caos calmo” diretto da Antonello Grimaldi.
«Poi quando ho deciso di tornare in Iran – spiega Babak Karimi – avevo pensato di prendermi un anno sabbatico e attraversare il deserto. Quando stavo facendo le valigie, però, mi ha telefonato Farhadi che mi dava appuntamento nel suo studio per le prove di “Una separazione”. Alla fine nel deserto non sono andato». Da qualche anno così l’attore vive stabilmente in Iran.
Tanti i ricordi dell’Italia. Siamo alla Maddalena e nel discorso salta fuori, naturalmente, Volonté: «Un riferimento assoluto. Si scioglieva totalmente nel personaggio. Quando parliamo degli attori ci vengono in mente prima di tutto la persona, la bellezza, il fascino e i titoli dei film a cui hanno preso parte. Ma raramente i personaggi che hanno fatto.
Invece quando pensi a Volonté vengono in mente l’operaio, il commissario e tutti i personaggi che ha interpretato». Come maestro iraniano, e non poteva essere altrimenti, Babak Karimi cita il grande Abbas Kiarostami, con il quale ha collaborato a lungo. Esempio di un cinema con una visione che oggi, secondo l’attore, in Iran un po’ manca: «C’è un cambio generazionale anche perché il settanta per cento della popolazione è sotto i 30 anni. A livello tecnico la prepazione è aumentata, però in pochi casi sento un pensiero dietro. Vedo molta emulazione». Dopo la giornata caratterizzata dalla presenza di Babak Karimi, il festival della Maddalena prosegue oggi con la penultima serata di questa edizione. Alle 18 è in programma l’incontro con l’attrice Antonia Truppo (due David di Donatello negli ultimi due anni), alle 21.30 il reading “Sul cuor della terra” di Luigi Lo Cascio e a seguire il concerto della cantautrice Sighanda.

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